Approfondimenti

La tossicità finanziaria del cancro
La crisi economica del paziente all’insorgere della malattia

Articolo pubblicato sul notiziario “L’informazione di Volontà di Vivere”
n.90 – ottobre 2020

di Stefania Mattivi, dottoressa in psicologia

Nel 2019 è stata pubblicata la nona edizione de “I numeri del cancro in Italia”, con l’obiettivo di fotografare la situazione italiana per quanto riguarda la patologia neoplastica e il suo andamento negli anni.[1] Complessivamente, in Italia, ogni giorno circa 1000 persone ricevono una diagnosi di tumore maligno.[2] Le persone che si ammalano di cancro sono quindi ancora moltissime, ma la mortalità sembra essere in continua diminuzione.  Essa continua a diminuire in maniera significativa per entrambi i sessi: le persone che si sono ammalate nel 2005-2009 hanno avuto un tasso di sopravvivenza migliore rispetto a chi si è ammalato nel quinquennio precedente. [3] Da un report redatto dall’Ocse emerge inoltre che i tassi di sopravvivenza “sono leggermente più elevati in Italia rispetto ad altri Paesi dell’Ue”.[4] La sopravvivenza a  5 anni è un parametro che permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale[5] e un aumento nella sopravvivenza rappresenta dunque un dato confortante. Ma accanto a tali dati, decisamente positivi, i quali danno speranza nella ricerca e nell’efficacia delle cure, esiste un elemento per certi versi “sommerso”, che non sempre viene preso in considerazione. Si tratta del tema della cosiddetta tossicità finanziaria,  termine che può facilmente lasciarci spiazzati. Per “tossicità finanziaria” si intende la crisi economica individuale conseguente al cancro e alle sue cure. In Italia si inizia a parlarne da poco, ma negli Stati Uniti rappresenta una problematica presente da tempo. Negli Stati Uniti questo termine vuol dire una cosa ben precisa: “sono malato di cancro e i soldi non mi bastano più”.[6] In Italia le cure e i farmaci sono finanziati dallo Stato, grazie alla presenza del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pubblico, che rappresenta una grande ricchezza. Ma allora dove si inserisce esattamente la tossicità finanziaria? Quando si parla di spese economiche collegate al cancro, si devono prendere in considerazione due elementi principali: il costo delle terapie, che in Italia è a carico del SSN, e poi tutto ciò che gravita attorno alla malattia e che determina una serie di spese per la famiglia del paziente, accanto ad un minore introito nel bilancio domestico.[7]  Stiamo parlando, ad esempio, di giorni di lavoro saltati, della perdita del lavoro, di riduzioni nello stipendio, di visite mediche o di spese extra relative a cure di fisioterapia, incontri per il supporto psicologico. In altre parole, deve essere calcolato quello che si spende, ma anche quello che non si guadagna più.[8] Il tema della tossicità finanziaria del cancro è stato approfonditamente indagato da uno studio condotto dal dottor Francesco Perrone, medico oncologo direttore dell’Unità Sperimentazioni Cliniche presso l’Istituto dei Tumori di Napoli. “Quando abbiamo indagato per la prima volta la tossicità finanziaria in Italia non ci aspettavamo che avesse tale rilevanza, proprio in virtù di un sistema sanitario che, nel complesso, funziona.”[9]  Un risultato quindi inaspettato, messo in luce dalle 16 sperimentazioni condotte tra il 1999 e il 2015 dal dottor Perrone e dal suo team di ricerca. Ma il risultato forse più rilevante è che chi ha difficoltà economiche presenta un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto rispetto agli altri.[10] In altre parole, chi presenta problemi economici e si ammala di tumore muore prima.[11] Dallo studio del dottor Perrone emerge inoltre che a subire un peggioramento della prognosi a causa del contraccolpo economico generato dal cancro sarebbe una persona su cinque. “Si tratta di un dato sorprendente perché questi pazienti avevano partecipato a sperimentazioni promosse e realizzate all’interno del Servizio Sanitario Nazionale e non avevano dovuto in alcun modo contribuire al costo dei trattamenti antineoplastici, tutti forniti gratuitamente dal servizio pubblico”. [12] E, riprende Perrone, “è un campanello d’allarme che ci costringe a riflettere sul fatto che buona sanità non significa solo mettere nuovi farmaci a disposizione dei medici e dei pazienti”.[13] I risultati messi in luce dal dottor Perrone ci costringono quindi a riflettere sul fatto che il cancro rappresenta un fenomeno decisamente ampio e complesso, che comprende differenti fattori e che risulta influenzato da moltissime variabili. Inoltre, come emerge dallo studio del dottor Perrone, la tossicità finanziaria non riguarda unicamente aspetti di tipo prettamente economico, ma si riflette potentemente anche sugli esiti stessi delle cure. L’impatto economico generato dalla malattia oncologica determina problematiche legate alla prognosi della malattia stessa, alla sopravvivenza e alla qualità di vita del paziente.

Quelle messe in luce da questo studio sono tematiche di fondamentale importanza che, se ben comprese, possono incidere profondamente sul benessere dei pazienti. Perché, come sottolinea il dottor Perrone “prevenire o “curare” la tossicità finanziaria potrebbe avere un effetto positivo sul destino dei pazienti, quasi quanto un farmaco, e senza effetti collaterali. È una ipotesi, tutta da dimostrare, ma il gioco vale la candela e viene voglia di provarci”.[14]


[1] I numeri del cancro in Italia.

[2]“L’incidenza dei tumori in Italia”, www.salute.gov.it.

[3] I numeri del cancro in Italia.

[4] Uno studio sui tumori: “In Italia i tassi di sopravvivenza più elevati d’Europa”, articolo apparso su La Stampa, 17 gennaio 2020.

[5] I numeri del cancro in Italia.

[6] Perrone, F., Gallo, C. (2016). Le dolenti note. La tossicità finanziaria del paziente oncologico. Recenti Progressi in Medicina, 107: 619-621.

[7] Martinella, V. (2018). Avere un tumore oggi costa al malato oltre 40mila euro all’anno. Articolo apparso su Corriere.it; 11 marzo 2018.

[8] Martinella, V. (2018). Avere un tumore oggi costa al malato oltre 40mila euro all’anno. Articolo apparso su Corriere.it; 11 marzo 2018.

[9] Tossicità finanziaria: conoscerla per limitarla e risolverla, (2019). Articolo apparto su Fatti Chiari, settembre 2019.

[10] Perrone, F., Gallo, C. (2016). Le dolenti note. La tossicità finanziaria del paziente oncologico. Recenti Progressi in Medicina, 107: 619-621.

[11] Cancro. Chi è povero e si ammala muore prima. Uno studio del Pascale dell’Università di Napoli. Articolo apparso su quotidiano sanità.it. 11 ottobre 2016.

[12] Simoniello, T. (2017). Tossicità finanziaria, quando il cancro rende poveri. Articolo apparso su La Repubblica, 19 maggio 2017.

[13] Perrone, F., Gallo, C. (2016). Le dolenti note. La tossicità finanziaria del paziente oncologico. Recenti Progressi in Medicina, 107: pp. 620

[14] Perrone, F., Gallo, C. (2016). Le dolenti note. La tossicità finanziaria del paziente oncologico. Recenti Progressi in Medicina, 107: pp. 620