I ragazzi adolescenti, soprattutto i più giovani, oggi possono avere una buona preparazione sui dettagli “tecnici” del sesso (spesso errati), grazie a internet, ma essere totalmente impreparati sugli aspetti fondamentali della loro sessualità, intesa anche come intimità, affettività e relazione con se stessi e con gli altri. Spesso il dialogo tra genitori e figli in quest’ambito è ancora un tabù.
Il “maestro” è oggi, purtroppo molto spesso, internet, che attraverso la mera pornografia distorce l’erotismo, semplificando o, più spesso, omettendo tutto il fronte affettivo, della corretta informazione, della responsabilità, della consapevolezza e del rispetto per se stessi, per il proprio corpo e per l’altro.
Per i genitori può essere difficile accettare che i figli inizino a vivere le prime relazioni sessuali e parlare di queste esperienze con loro molto spesso può diventare un argomento imbarazzante, difficile da affrontare.
L’idea di molti genitori è che i figli adolescenti o pre-adolescenti siano troppo piccoli per parlare della loro sessualità: molti chiedono aiuto, altri preferiscono direttamente evitare l’argomento.
Il rischio è quello che, non parlandone, i figli finiscano col cercare in rete le “risposte”, acquisendo però anche informazioni errate, diseducative, non idonee alla loro età.
È perciò fondamentale per i genitori riuscire ad affrontare l’argomento senza sentirsi eccessivamente a disagio ed educarli ad una sessualità responsabile, che permetta loro di essere consapevoli dei rischi e delle conseguenze, ma anche di poter vivere con serenità le prime esperienze.
Spesso i genitori tendono a rimandare, pensando che si parlerà con i figli quando saranno più grandi o quando sarà arrivato il momento più giusto, esponendo così i ragazzi al rischio di adottare abitudini sessuali sbagliate e pericolose; in realtà bisognerebbe iniziare a parlarne sin da piccoli, utilizzando ovviamente un linguaggio appropriato per la loro età. L’educazione sessuale, infatti, è un tema che andrebbe sostenuto gradualmente per arrivare poi in adolescenza ad affrontarlo in modo più approfondito e con maggiore spontaneità.
La sessualità è parte integrante dello sviluppo di una persona ed è un tema che, nella crescita dei figli, non può essere assolutamente trascurato.
Nel periodo dell’adolescenza i figli tendono a prendere le distanze dai genitori, a vivere con insofferenza rimproveri o raccomandazioni e a sbuffare anche davanti a semplici consigli dati in buona fede. Il risultato è che molte volte si creano situazioni conflittuali che rendono difficile instaurare un dialogo costruttivo. Figuriamoci poi quando si cerca un dialogo sulla sfera sessuale!
Il compito dei genitori in questa delicata fase è, però, estremamente importante: dare ai figli una corretta informazione, anche nell’ambito della prevenzione e della contraccezione, è l’unico modo che si possiede per ridurre i rischi di gravidanze indesiderate e di malattie sessualmente trasmissibili.
E non dimentichiamoci poi che il genitore, nell’esperienza affettiva e sessuale dei figli, riveste un ruolo fondamentale nel trasmettere quella fiducia in se stessi e quella cornice di valori che li possono orientare nelle scelte, anche in una fase in cui vorrebbero far da soli ed essere totalmente indipendenti.
Alcuni consigli pratici per i genitori:
Non delegate e non nascondete la testa sotto la sabbia!
Oggi i ragazzi attraverso la tecnologia possono risalire facilmente a contenuti e tematiche relative al sesso e, se non hanno degli adulti a cui far riferimento, cercheranno le risposte ai loro interrogativi dai loro coetanei o sul web, dove spesso si trovano informazioni distorte e fuorvianti. Non negate ai figli la possibilità di cercare in internet risposte ai loro dubbi, piuttosto confrontatevi con loro in modo aperto, non giudicante, ascoltando e accogliendo i loro dubbi, i loro imbarazzi, evidenziando chiaramente la differenza tra reale e virtuale (evitando lezioni “pseudo-scientifiche”, ramanzine, interrogatori, ecc…), trasmettendo informazioni corrette, precise e chiare, se necessario anche con l’aiuto di professionisti.
Mettetevi in gioco in prima persona, parlando anche di voi, delle vostre esperienze: può essere un buon modo per aprire uno spiraglio comunicativo!
Toccate l’argomento prendendo spunto da qualcosa e ampliate gradualmente il discorso, facendo capire che per voi non è un problema parlarne.