Concretezza ed emozione nell’incontro con gli studenti
Un evento fatto a misura dei giovani in cui si è parlato di malattia in modo concreto e comprensibile, in cui le emozioni non sono mancate, come non è mancata la curiosità, la voglia di ascoltare e anche il bisogno di chiedere: la Prevenzione spiegata ai ragazzi. È stato un evento nuovo per noi con un format diverso rispetto ai precedenti, voluto proprio per inaugurare la nuova stagione del Progetto Martina.
Ad una platea di 150 partecipanti attenti e interessati, tra studenti e docenti delle scuole superiori cittadine, hanno parlato l’oncologo Carlo Alberto Giorgi, la psicoterapeuta Chiara Vitalone e il dermatologo Matteo Bordignon, che con grande efficacia hanno trattato i vari aspetti del cancro al giovane pubblico. Sono inoltre intervenuti dei Testimonial che in prima linea hanno vissuto la malattia e hanno raccontato il loro percorso di rinascita attraverso lo sport: William Amighetti, Federico Grandesso, Cristina Vaccario, Lucia Camporese.
Le loro storie hanno dato il via all’evento. Quell’aspetto umano, fragile e vulnerabile di chi si trova per la prima volta a fare i conti con un cambiamento importante della propria vita a causa della malattia, si è trasformato in un bisogno incessante di sopravvivere, malgrado tutto, con tutte le forze possibili. “Nella malattia ho scoperto una forza che, pensando a ciò che ero prima, ancora sorrido compiaciuto”. Non c’è stato un racconto migliore, ma quattro storie di vita, uniche, che in comune hanno mostrato la voglia di vivere. Chi a piedi, chi in bici, chi in canoa, ognuno ha fatto dello sport il suo strumento di guarigione.
Ma oltre le emozioni, è l’aspetto medico e psicologico che ha completato l’evento e che è servito ai ragazzi per comprendere la preziosità della parola prevenzione. Tutte le informazioni relative al cancro vanno dette a loro con chiarezza, vanno spiegate e vanno affrontate. I giovani oggi hanno bisogno di conoscere per capire e di capire per prevenire. Hanno bisogno di sapere che esiste l’ufficialità medico-scientifica prima di tutto e che le fonti d’informazione vanno sempre verificate, perché purtroppo la grande diffusione di consigli “fai da te” e opinioni attraverso internet e social media spesso crea danno e confusione, mettendo in serio pericolo la vita delle persone.