Copertina articolo Lipofilling e ricostruzione areola capezzolo

Il lipofilling, o innesto di tessuto adiposo autologo, è una tecnica utile per correggere alcuni difetti a livello mammario dovuti alla mastectomia, come la perdita della rotondità laterale e della proiezione, o per correggere le retrazioni cicatriziali.
Agisce in maniera sia correttiva, sui difetti localizzati, sia ricostruttiva, quando la cute assottigliata non è adeguata a contenere una protesi, quando ci sono esiti importanti dovuti alla radioterapia oppure quando la paziente ha tessuti donatori adeguati che consentono una ricostruzione completa della mammella.

Addome, fianchi e cosce sono le zone più adatte al prelievo, che si esegue con una cannula e siringa a bassa pressione per evitare traumatismi a carico degli adipociti, con conseguente riduzione dell’attecchimento. Dopo una fase di decantazione si procede con l’infiltrazione del tessuto adiposo nelle zone interessate.
Il tessuto adiposo ha capacità rigenerativa per i tessuti fibrotici, possiede fattori di crescita ed effetti proangiogenici, ossia capacità di aumento della vascolarizzazione e del rimodellamento tessutale, che portano ad un effetto trofico del tessuto.

Il lipofilling presenta dei limiti quali la variabilità del volume innestato per seduta, la possibilità che non tutto il grasso prelevato attecchisca (c’è una percentuale di attecchimento che va dal 30 all’ 80%) e che sia condizionato dalla variazione di peso corporeo. Merita attenzione il fatto che il tessuto adiposo contiene delle cellule staminali in grado potenzialmente di rigenerare i tessuti. Va sottolineato però che, nonostante la presenza di queste cellule, non c’è alcuna
evidenza scientifica che l’innesto del tessuto adiposo comporti un maggior rischio di ripresa di malattia. È tuttavia fondamentale discutere ogni singolo caso con l’oncologo di riferimento per concordare il timing più appropriato.
Indicativamente le pazienti vengono indirizzate ad intervento chirurgico, sia esso ricostruttivo o correttivo, dopo circa 2 o 3 anni dall’intervento di mastectomia in quelle a basso-medio rischio, mentre in quelle ad alto rischio, con un istotipo tumorale più aggressivo, si attendono 5 anni.

Gli ultimi steps del percorso della ricostruzione mammaria sono la ricostruzione del capezzolo e la dermo-pigmentazione dell’areola, entrambi interventi chirurgici ambulatoriali eseguiti in anestesia locale.
La ricostruzione del complesso areola del capezzolo è un intervento ambulatoriale che dura circa 20 minuti, non necessita di medicazioni a domicilio e consente una ripresa istantanea della normale attività. C’è da segnalare che con gli anni il capezzolo si appiattisce leggermente per la mancanza dei dotti erettori – asportati con la mastectomia – che partono dalla ghiandola e vanno al capezzolo mantenendolo reattivo.
Anche la dermo-pigmentazione dell’areola viene fatta in ambulatorio in circa 20 minuti ed eseguita in anestesia locale, senza medicazioni a domicilio e generalmente si fa contestualmente alla ricostruzione del capezzolo.
Per la colorazione esiste un’ampia gamma di pigmenti disponibili. È possibile per tutti i tipi di ricostruzione perché si tratta di micro-aghi, come un tatuaggio normale, che penetrano sotto la cute e rilasciano il pigmento.

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