
Gli effetti collaterali dal punto di vista psicologico
La diagnosi di cancro rappresenta un importante terremoto psichico nella vita della persona che la riceve e dei familiari che le stanno accanto, evocando vissuti molto dolorosi come paura, angoscia, disperazione, rabbia, delusione, perdita di progettualità, senso di inadeguatezza e una profonda rottura nella sfera più intima.
Alla diagnosi in sé, già potenzialmente traumatica e molto difficile da accettare ed elaborare, si aggiungono le cure – chirurgiche, chemioterapiche, radianti, ormonali – che hanno, a loro volta, un importante impatto psico-fisico sulla persona, la quale si deve adattare anche ad esse, accettandone e gestendone le conseguenze, spesso molto debilitanti.Per menopausa precoce indotta si intende la cessazione dei cicli mestruali in seguito all’asportazione chirurgica delle ovaie (con o senza isterectomia), o alla soppressione della funzione ovarica, in seguito alla somministrazione di terapie – chemioterapia, radioterapia, ormonoterapia.
Gli effetti collaterali più comuni di una menopausa indotta sono: vampate, sudorazioni, ritenzione di liquidi e aumento di peso, sbalzi d’umore, secchezza, irritazione e perdite vaginali, dolore durante i rapporti sessuali, diminuzione del desiderio sessuale, disturbi digestivi, crampi muscolari, rigidità e gonfiore/dolore articolare, emicrania, disturbi della memoria o difficoltà di concentrazione, stanchezza, insonnia, irritabilità, diminuzione del contenuto di calcio delle ossa (osteopenia/osteoporosi).
Tutti questi effetti possono avere un forte impatto negativo su tanti aspetti della vita di una persona: dalla percezione della propria immagine corporea, alla
propria femminilità, all’area della sessualità e della vita di coppia, alla fertilità, toccando a 360° tutta la sfera dell’equilibrio psico-fisico e la qualità di vita in generale, non solo della persona direttamente colpita, ma anche dei familiari che le stanno accanto.
Inoltre, è importante sottolineare che gli effetti di una menopausa indotta sono più immediati e intensi rispetto ad una menopausa fisiologica; quindi, sarà più difficile per la persona adattarsi ad essi, accettarli poi non solo come tali, ma anche come conseguenze di un contesto più ampio, cioè la malattia oncologica.
Mettere in campo qualche strategia rende i sintomi della menopausa meno intensi: sane abitudini, alimentazione equilibrata, regolare esercizio fisico, riduzione dello stress qualche tecnica di rilassamento.
Pazienti e familiari che si trovano ad affrontare una menopausa indotta dovrebbero essere sempre adeguatamente informati, in modo tale da non trovarsi “impreparati” di fronte a queste conseguenze; essere consapevoli di quali effetti collaterali si possono sperimentare e, qualora una paziente fosse spaventata o a disagio non dovrebbe esitare a parlarne con l’oncologo/medico di riferimento. Ed è fondamentale comunicare anche in famiglia, per evitare fraintendimenti, incomprensioni, inutili sensi di colpa, arrabbiature per trovare un terreno autentico di comprensione e condivisione.
Per concludere e contestualizzare il mio intervento vorrei sottolineare, ancora una volta, la complessità dell’esperienza oncologica e delle sue conseguenze, in chi ne viene colpito direttamente e in chi gli sta accanto; complessità che inevitabilmente dovrebbe richiamare programmi di cura globale e integrata, per rispondere ai vari bisogni che emergono, secondo un approccio bio-psico-sociale, in grado di dare risposte immediate, concrete ed efficaci alle problematiche psicosociali, oltre che biomediche, che la patologia oncologica tutt’oggi impone, favorendo così un più alto livello di qualità della vita in tutte le fasi della malattia, sia per il malato che per i familiari.