Copertina articolo “Riparto da me”: quando l’estetica entra in oncologia

Tra le molte sfide e difficoltà che una donna e un uomo devono affrontare nel loro percorso di cura, si-curamente i cambiamenti dell’aspetto fisico sono tra le cose che occupano un posto molto rilevante anche dal punto di vista psicologico, perché purtroppo sono l’inevitabile conseguenza degli effetti collaterali delle necessarie cure oncologiche.

La scelta di offrire questo tipo di servizio proprio nel lettino dove vengono effettuate normalmente le terapie oncologiche, ha lo scopo di far sì che quello non sia solo uno spazio che ricorda una situazione spiacevole, ma che possa diventare anche un luogo in cui si è vissuto un momento gradevole, grazie ad un massaggio o ad una manicure, per esempio. Unire le forze tra le diverse categorie (medica ed estetica) credo sia indispensabile per seguire il malato oncologico a 360 gradi perché non siamo solo corpo, ma anche anima e la cura deve comprendere tutto.

Come estetista conoscere la storia medica del paziente è importante per capire le cose che si possono fare ed è auspicabile per noi arrivare anche ad una collaborazione con il medico oncologo, per il benessere della persona trattata.

Mi piace dire che abitiamo in una casa chiamata corpo dove all’interno ci sono diverse stanze. Se all’apparenza le stanze sono uguali per tutti, diverso è il modo in cui le abitiamo. Detto questo, non esiste a parer mio un modo giusto o sbagliato di reagire a una diagnosi o a un percorso di cura, ognuno ha il proprio metodo e va rispettato, ma nella malattia impariamo a conoscere noi stessi, le nostre paure e i nostri limiti e impariamo anche a scoprire risorse che prima non avevamo. Sicuramente quello che non bisognerebbe fare è permettere alla malattia di trasformarci in ciò che non siamo.

Per quanto difficile possa essere questo momento, dobbiamo cercare di ritrovare uno spazio per riscoprire noi stessi andando in profondità. In tutto questo l’estetica oncologica ha un ruolo importante perché aiuta a ritrovare le affinità che abbiamo con il nostro corpo e con il nostro essere.

L’esperienza di estetica oncologica è un’esperienza forte dal punto di vista professionale perché è un per-corso che richiede impegno avendo tra le mani una persona che presenta molte fragilità fisiche oggettive, ma è anche un’esperienza di vita dal punto di vista psicologico. È veramente un incontrare se stesse mille volte e soprattutto è un ricevere. Ho iniziato questo percorso con la convinzione di donare qualcosa mettendo a disposizione la mia professionalità: nulla di più sbagliato! Nei laboratori di estetica oncologica ricevo tantissimo e credo di dare un millesimo rispetto a quello che ricevo. I pazienti oncologici hanno una potenzialità, uno spirito, una forza combattiva che è veramente qualcosa che ti ricarica e che ti dona l’esperienza di capire quanto sia importante ogni singolo minuto della nostra vita. È per me un impegno dal punto di vista professionale ma è anche un impegno dal punto di vista psicologico.

Lisa Olivato, durante la sua lunga carriera di estetista, ha deciso di specializzarsi in estetica oncologica, attraverso un percorso di formazione professionale. In seguito ha ideato un progetto, di cui è responsabile, che l’ha portata ad offrire dei servizi gratuiti specifici alle pazienti oncologiche nell’ospedale Madre Teresa di Calcutta a Schiavonia.
Lisa ha voluto fortemente questo laboratorio che porta avanti insieme ad una collega, come forma di accompagnamento durante il percorso di cura proprio per alleviare il lato negativo delle terapie, per sostenere, attraverso consigli mirati, il benessere della persona e il proseguimento quotidiano individuale della cura di sé, della propria pelle e della propria persona.

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